Il Sito di Daniele Dattola

Melito di Porto Salvo Dr. Franco Tuscano in: Il Gran Tour nella Calabria Estrema

Vi ho  già accennato dell’iniziativa svolta dal Museo Nazionale della Magna Grecia, giovedi 20.4.2017, durante il Marc,  nella quale il Direttore del Museo  Dr. Carmelo Malacrino, ha presentato un’importante evento dal tema: “ Cultura, borghi e storie, della Calabria Greca”, qui sono stati presentati e raccontati 11 originali volumi,  realizzati dal GAL Area Grecanica e pubblicati da Rubbettino Editore.

Alla presentazione erano presenti  tutti gli Autori dei libri , Daniele Castrizio, Annunziata Cocuzza, Silvia Destito, Stefania Gareri ,  Patrizia Giancotti, Domenico Mediati / Saverio Pazzano, Alfonso Picone Chiodo, Francesca Prestia, Teresa Pietropaolo, Antonio Pujia Veneziano, assente  l’Autore Franco Tuscano, Direttore dell’Archeoderi.

Tutti, hanno fatto un excursus  dei motivi e del modo con cui hanno operato per arrivare all’opera conclusiva, scritta da ognuno di loro che qui di seguito elenco:

I Majìa – Fiabe Miti Storie e Leggende dallo Spopolamento – Immagini ed altri Incantesimi dalla Calabria Greca di Stefania e Paola Gareri;

 I Majìa – I Pentacunti Grecanici – Fiabe dallo spopolamento – La danza della Naràda di Stefania e Paola Gareri;

 Guida Naturalistica della Calabria Greca di Alfonso Picone.

 Musica dalla Montagna dei Greci di Calabria di Francesca Prestia, Mimmo Morello e Salvino Nucera.

Parole Greche come Souvenir di Teresa Pietropaolo.

 Museo dei Santi Italo – Greci di Staiti di Daniele Castrizio.

 Conterraneo – Memoria Identitaria e Poetica dei Luoghi di Antonio Pujia Veneziano.

Amendolea | Silenzio Sonoro – Monotipi e Monotipie di un Luogo di Silvia Destito.

 I Glossa Dikìma jà ta pedìa – Il greco di Calabria per i bambini di Filippo Violi e Tito Squillaci a cura di Ettore Castagna;

 Il Racconto della Luna – Collana di Ludodidattica per il greco di Calabria di Annunziata Cocuzza;

 Filoxenia – L’Accoglienza tra i Greci di Calabria di Patrizia Giancotti.

Memorie incise di un viaggiatore olandese – M. C. Escher nella Calabria Greca di Domenico Mediati e Saverio Pazzano (in corso di pubblicazione).

Infine voglio mettere in evidenza il libro:

“  Il Grand Tour nella Calabria estrema: tra bellezza sublime e filoxenia di omerica memoria”  di Franco Tuscano, che è il Responsabile del Centro Studi Documentazione del Parco Archeologico “Archeoderi” di Bova Marina,

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laureato in Lingue  e letterature Straniere, docente di inglese, ed esperto in “Lingua storia e cultura delle minoranze Grecofone. Insegna il greco-calabro nelle scuole di ogni ordine e grado dell’Area Grecanica. E’ autore del saggio Edward Lear e la Bovesia. E’ Presidente dell’Associazione Culturale “Paleo Cosmo”. E’ stato docente a contratto di Lingua  italiana per Stranieri presso l’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria. Aggiungo che all’interno del Parco Archeologico “Archeoderi”  ha svolto una serie di attività e Convegni di grande rilievo, storico-culturale- archeologico. Negli ultimi tempi questa attività si è ridotta a causa di problemi di gestione, sicuramente non dipendente dalla sua volontà in quanto Tuscano  è un uomo del fare, e questo è un vero peccato, ma si sa che quando i Comuni vengono commissariati, è una regola che le iniziative scemano.

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Il libro inizia con la prefazione di Natale Zappalà, che dice:  il grand-tour consisteva in un viaggio di istruzione che i rampolli delle famiglie nobiliari e gli uomini di cultura d’Oltralpe effettuavano in Italia, alla scoperta del patrimonio storico culturale del Belpaese. I viaggi duravano anche anni e quelli che l’intraprendevano percorrevano itinerari naturalistici e archeologici straordinari, assaggiando pietanze nuove  ed esotiche. Viaggi che avvennero dopo il XVII sec. anche sulle rive dello Stretto e nell’Area greco-calabra della Bovesia. Zappalà indica che nel corso del VI° sec. a.C. la magna Grecia unitamente all’Egitto e alla Mesopotamia, costituisce uno dei centri per eccellenza del sapere, fa un excursus della scuola Pitagorica, della sua importanza e dell’arrivo nel IV sec. a.C. di Platone, quindi anche Platone si può dire fece il suo grand-tour in Calabria. Accenna infine all’importante approdo e viaggio sul versante della divulgazione della religione cristiana nell’Area dello Stretto  compiuto nel 61 d.C. da Paolo di Tarso.

Riporto integralmente, tratto da Atti degli Apostoli, 28,13:  “Paolo sbarca presso il Pallation, il porto antico di Rhegion, ricavato entro un promontorio, oggi sommerso (ci sono le foto del tempio riprese sott’acqua), che sorgeva tra la zona Tempietto e la stazione F.S. Centrale, dalla nave “Dioscuri”. (Questo promontorio era chiamato Punta Calamizzi, l’antico porto naturale della città dello stretto, luogo sacro della polis in età protostorica e classica, inabissatosi verso il 1562). In città si stanno celebrando le Feste Artemisie, in onore della divinità Artemide/Diana protettrice della Caccia e sorella di Apollo, tra fiumi di vino dolce e banchetti rituali, mentre la cittadinanza al gran completo è riunita nell’area del vetusto santuario policromo della divinità; un coro composto da trentacinque fanciulli, accompagnati da un maestro e da un flautista, è giunto da Messina per l’occasione. L’Apostolo delle genti chiede di poter parlare alla folla, ma le Autorità, per scherno, gli concedono il tempo necessario affinché un mozzicone di candela, posto su di un’antica colonna ionica diroccata, cessi di ardere. L’oratore inizia quindi a predicare ma – una volta consumatasi la cera della candela- ecco che, per incanto, prende fuoco il marmo della colonna; in base alla vox populi, con tale prodigio sarebbe cominciata l’epopea della Reggio Cristiana”.

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In un certo periodo tra il XV e XVI sec. l’Italia dunque è attraversata dai viaggiatori del grande giro che svolgono in quanto il “Belpaese è officina artistica di assoluto rilievo internazionale”. Tuscano mette in risalto certe realtà e cioè che la Calabria, specie quella ionica,  in questi viaggi veniva trascurata perché ritenuta terra selvaggia e pericolosa, infatti i viaggiatori si spingevano fino a Napoli e concludevano li il viaggio, e la maggior parte raggiungeva la Sicilia via mare, evitando l’attraversamento della “pericolosa” Calabria arrivando i più temerari, attraverso la tirrenica fino a Reggio per attraversare col traghetto lo Stretto. Pochi non la pensavano così infatti alcuni si spinsero oltre e cita François Lenormant, George Gissing, Alexandre Dumas, ecc., i quali, non si privarono di un “tour” in quella che veniva considerata una “ultima Thule”.

thumbs_Radici-Castrizio019                                                       (Dr. Franco Tuscano insieme al Prof. Daniele Castrizio)

I viaggiatori coraggiosi invece che si avventurano in questa Calabria sconosciuta “estrema”, roccaforte greca in terra latina, anello di congiunzione fra Oriente e Occidente, volutamente ignorata e colpevolizzata dalla storia si trovavano per incanto nei suoi meravigliosi posti e in merito a Pentidattilo riporta: ““…Certo che, una volta arrivati sulle alture di fronte a Pentedattilo, esso appare agli occhi incantati come qualcosa di magico e tale vista ripaga ogni sforzo fatto per raggiungerla…”. Tuscano qui fa un exursus dei viaggiatori che l’hanno attraversata tra cui  Giuseppina Le Maire, Giuseppe Isnardi, Jean-Claude Richard De Saint-Non, Dominique Vivant-Denon, Karl Witte, Edward Lear, Norman Douglas, Jules Destrèe, Maria Brandon Albini etc.    e da questi viaggi fatti dagli studiosi di allora viene fuori, non più la Calabria ufficiale fatta di arretratezza, miseria e pericolosità dei suoi abitanti che vengono descritti come briganti,  ladri e assassini ma una Calabria, fatta da gente onesta, che lascia stupefatti per la sacralità del valore della ospitalità che affonda le radici nella “filoxenia” di matrice greca. Quindi una terra Bella, accogliente, nobile, piena di storia diversa da quella descritta ufficialmente. Conclude il suo lavoro dicendo ai viaggiatori di oggi, Venite nella Calabria estrema, venite nella terra che diede il nome all’Italia, visitatela con calma, per attraversare il Mito, visitate questa terra dalla bellezza struggente, mitica, imprevedibile, solare e radiosa, visitate le spiagge bianchissime, lambite da un mare cristallino e il verde tenebroso aspromontano , con la bellezza superba e magica dei suoi borghi, incastonati nelle rocce. Bravo Tuscano, un libro  che ti entusiasma e che descrive la Calabria nella sua realtà. Un volume da leggere d’un fiato, complimenti all’Autore che mi ha regalato il libro a Bova Marina il 24.4.2016 dedicandomi queste poche parole: “Al carissimo amico DD con stima e Amicizia” e io ho ricambiato con questo  commento.

Melito di Porto Salvo, li 21.5.2017

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