Il Sito di Daniele Dattola

Apodiafazzi:”Bova: Storia di una Comunità Greca di Calabria”

Chi ha (trova) un’amico ha (trova) un tesoro. Gli amici si devono accettare così come sono, con i pregi e qualche volta con i difetti ( se ne hanno), quando si vedono i difetti degli altri in genere non si notano i propri.
Nel lontano Luglio 2011 Carmelo Giuseppe Nucera, Presidente del Circolo Culturale “Apodiafazzi”, già sindaco di Bova, (voglio qui operare come fanno nell’Associazione Unicef , badano alla bontà degli uomini e al loro modo di fare senza citare i titoli che possiedono) comunque dottore è,

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mi ha regalato un volume con questa dedica:”Al Carissimo amico daniele dattola con stima e amicizia”.

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Il titolo è:”Bova Storia di una Comunità Greca di Calabria”, scritto da Carmelo Giuseppe Nucera, G. Caridi, ed E. Cozzetto, edito da Associazione culturale “Apodiafazzi”.

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Così come in genera faccio, tornato a casa, lo depositai in libreria in attesa di tempi migliori e vuoi per un motivo, vuoi per un altro, oggi, dopo tanto tempo ho avuto modo e mi sono reso conto, leggendolo che è veramente un ottimo libro. Dopo averlo letto, con molta modestia, consiglio la sua lettura, a chi è particolarmente interessato alla storia di Bova, a chi ama la storia di questo territorio e a tutti quelli che amano leggere un buon libro di storia. Ci tengo a precisare, comunque, che questa non è un’operazione commerciale. Il libro, curato nei minimi particolari, inizia con una lettera dell’Autore scritta al Presidente della Repubblica, On.le Giorgio Napolitano con cui evidenzia le origini greche della nostra gente e dove Lo mette a conoscenza che intorno al 730 a.C. coloni provenienti da Calcide, insieme ad un gruppo di Messeni approdarono sul fiume Apsias (attuale Calopinace) e fondarono Reggio, una delle più importanti città della Magna Grecia. Ben presto dice il Nucera i cittadini reggini, divennero fedeli alleati di Atene. Tanto è vero che ad Atene, nel cimitero dal V° sec a.C., ci sono le ceneri dell’ambasciatore di Reggio Sileno, che era andato li per ottenere questa alleanza, quando la guerra del Peloponneso portò a Reggio l’armata navale dei Greci contro i siracusani. Nell’epigramma sepolcrale e’ scritto: ”Un tempo la vasta Atene seppellì questo eroe, venuto dalla patria qui per un’alleanza: è infatti Sileno figlio di Foco, che già nutri Reggio felice, uomo giustissimo”.

Il mare Jonio fu navigato dai Greci verso l’occidente per secoli e secoli, era una tappa d’obbligo per quelli che lo attraversavano per raggiungere il Tirreno. Cosa trasportavano le navi?, anfore,vasi dipinti, grosse giare piene di olio,
vino, grano per i loro commerci, invece i reggini si recavano ad Atene, per studiare, diventare filosofi o filologi, cosi quando tornavano in patria insegnavano nelle scuole. La cultura a Reggio era alta cultura. Reggio fu l’Atene, la seconda Atene del mondo antico. Nucera conclude la lettera dando il benvenuto al Presidente nella Reggio di cultura greca e lo invita a sollecitare le istituzioni della Calabria e il Governo Nazionale a concordare ed attuare un progetto per lo sviluppo e il lavoro in questa terra dove l’emigrazione decapita le forze del cambiamento, per rinverdire la lotta ai poteri mafiosi, che soffocano la Comunità per la mitigazione dei rischi: il sismico, l’idrogeologico, la desertificazione e io aggiungo la decarbonizzazione del territorio laddove qualcuno vorrebbe fare il contrario.
Chissà se il Presidente ha mai risposto a questa richiesta??? Continua il Nucera e’ necessario un progetto per la valorizzazione dei beni e delle aree archeologiche e, per la minoranza calabro-greca, il rispetto della Legge 482/99 che prevede l’insegnamento nelle scuole della lingua e l’intervento programmato del sistema radiotelevisivo pubblico.
La premessa continua con due interessantissime lettere, una di Domenico Raso, una di Fausto Cozzetto.
Si entra nel vivo della storia di Bova con articoli, che trattano delle diverse età, completi e variegati tutti scritti da eminenti personaggi, uno diverso dall’altro tra questi vi voglio citare :

Nell’Età Antica:

Le scoperte del Neolitico fatte dal Prof. Jon Robb dell’Università di Cambridge e dalla sua equipe, nel territorio di Bova, Umbro, Penitenzeria, San Salvatore etc. Di queste cose me ne sono occupato anche io in qualche articolo del mio sito, ma nel libro le argomentazioni sono più collegate tra di loro e molto professionalmente bene esposte. Un altro articolo è scritto dall’eminente prof. Franco Mosino dove viene esposta una storia della città di Reggio in modo lodevole il titolo è: ”Dal poema dell’Odissea ai Calabro-Greci passando attraverso il laboratorio filologico del reggino Teagene (VI° sec. A.C.) ed infine un articolo del Prof. Filippo Violi dove si tratta di un antico rito bovese: “La Palma di Bova”. Demetra e Persefone?

Nell’Età Medievale:

L’orma della Regina. Identità urbana e funzioni territoriali di Bova Medievale, di Francesco Campenni;
Bova nel Medioevo, Annotazioni archeologiche, di Francesco Antonio Cuteri;
I Vescovi di Bova in epoca medievale nelle carte ASV (Archivio Segreto Vaticano), di Francesco Sepe;

Età Moderna:

Etnia, Economia e religiosità in una comunità grecanica in età moderna di Renata Ciaccio;
Bova e l’avvio dell’età moderna, di Fulvio Mazza;
La fine del rito greco in Calabria e nella Diocesi di Bova, di Carmelo Giuseppe Nucera;
I Vescovi della Diocesi latinizzata di Bova nella prima età moderna (1500, 1600), di Enzo D’Agostino;
La Comunità Italo-Greca in Calabria, di Thimoty Violi;
Il busto e il reliquario di S.Leo nel santuario omonimo di Bova, di Pasquale Faenza;
Il Tipikon della cattedrale di Bova, di Antonio Scordino;
Documenti d’archivio sulla contea di Bova, di Domenica Lia Baldissarro;

Il Risorgimento:

Da Bova a Bova Marina, di Rosa Ciacco;
I fratelli Plutino e i grecanici nel Risorgimento, di Pietro Stilo;
Alla “Marina”. L’avvio del processo di urbanizzazione a valle di Bova, di Giuseppe Caridi;
Un microcosmo produttivo: il mulino ad acqua, di Delia Franco;
Memoria e quotidianità tra le carte d’archivio, di Francesca Tripodi;

Il Novecento:

Una forte identità politico civile: Bova nel Novecento, di Rossana Sicilia;
Bova e l’eredità socioeconomica ottocentesca, di Cristian Biancofiore;
To Laiini: storia di un lemma bovese, di Irene Campolo;
Suppliche alla Santa Sede contro l’abolizione della Diocesi di Bova o l’aggregazione ad altre, di A. Chilà;
Cutry Vincenzo e la Banda musicale di Bova, del Sac. Domenico Iiriti;

Epilogo e Appendice

La lingua greca in Calabria, di Gehrard Rohlfs;
Il manoscritto dell’Alagna, di Maria Pia Mazzitelli.

Come potete notare gli argomenti, ricomprendono un periodo che va dall’età antica a oggi, quindi si capisce benissimo che è un libro completo di tutta la Storia di Bova. Volutamente non mi addentro negli argomenti sarebbe come svelarne tutti i contenuti. Vi posso assicurare che è un buon libro che ognuno di noi che ama la storia dei paesi grecanici dovrebbe tenere in libreria. Non mi chiedete il prezzo perché per me è stato un regalo, chiunque è interessato all’acquisto può contattare il presidente del Circolo Culturale Apodiafazi per la difesa e la valorizzazione della lingua greco-calabra, Giuseppe Carmelo Nucera attraverso il sito
www.apodiafazzi.it
Occorre sempre guardare bene nel passato per avere un futuro migliore

Melito di Porto Salvo, li 16.7.2014
daniele dattola

 

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