Il Sito di Daniele Dattola

Melito di P.S. Un Sogno da Sognare

Nel Palazzo degli Alberti, di notevole stile, posto sulla via Nazionale, nel bivio per Taranto-Reggio Calabria e l’Aspromonte, fatto costruire da (Don Domenico Alberti nel 1667),  vi è un palazzo nella cui entrata principale  si trovano in bella vista due splendide colonne con capitelli dorici sicuramente recuperati da qualche precedente monumento,

Palazzo Alberti

e ci sono due importanti  epigrafi in latino impresse su marmo “parce Manu viator” etc. che tradotto:”Fermati un poco, o viandante, pregusta almeno con gli occhi, questi ameni giardini, deliziose dolcezze che il Marchese di Pentedattilo
Domenico Alberti scelse fra i resti della Magna Grecia e pose sotto il patrocinio dell’Immacolata Vergine protettrice di questo luogo”.
L’altra “Laeta sub Hoc Coelo” che tradotto: “ Ecco che la gioconda aurea lietamente spira sotto questo cielo; ora spandendo dolcezza, splendono le terre di miele, nel tempo di Don Domenico Alberti marchese di Pentedattilo, nell’anno del signore 1667”. Essa fu utilizzata come residenza del Marchese di Pentadattilo sede delle sue attività agricole. Durante lo sbarco di Garibaldi “poiché il bombardamento aveva già ferito e uccisi parecchi volontari, l’Ospedale fu posto all’altro capo del loro schieramento, dentro Melito stesso, nel grande palazzo, pure dei Ramirez, ma in origine anch’esso degli Alberti, già splendida villa munita e indi abbellita da verzieri alveari e statue, sita in piazza casino che da essa suppongo prende il nome.In quell’edificio furono trasportati, e curati, e precisamente al pianterreno, nei due bassi posti a destra guardando, i moribondi e i feriti, di quella giornata. Tutto ciò nella tarda mattina di quella domenica d’agosto 1860. E questo fu, se non erro, per quanto sembri assurdo e improbabile, l’unico luogo di cura, posto al limite dello scacchiere a circa 3 km dal punto di sbarco, che lo Stato Maggiore eresse nel settore di Melito. E i feriti arrivavano dignitosi e silenti”.

Riprendendo questo tema  dico:” o viandante se ti trovi a passare per Melito soffermati a guardare le albe e i Tramonti che sono un meraviglioso  cantico della natura.

Alba 22

buona visione.

Melito di Porto Salvo, li 23.11.2014

daniele dattola

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