Il Sito di Daniele Dattola

ANNA’ DI MELITO P.S.COMMEMORAZIONE DEL 70°ANNIVERSARIO DEL TRAGICO EVENTO DEL 31.1.1943 IN CUI PERSE LA VITA L’ARCIVESCOVO DI REGGIO CAL MONS ENRICO MONTALBETTI

 

 

La parrocchia di Annà di Melito Porto Salvo, ha organizzato in data odierna, un Convegno commemorativo, per ricordare il 70° anniversario del tragico evento di guerra del 31.1.1943, nel quale durante una cerimonia presso il villino dei marchesi Ramirez, a causa di un bombardamento aereo, persero la vita l’arcivescovo di Reggio Calabria Mons. Enrico Montalbetti e tante altre persone cosi come dirò in seguito.

 

 

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La commemorazione ha avuto inizio alle ore 16.00, presso la chiesa parrocchiale di Annà

 

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con la Santa Messa celebrata da Mons. Antonino Denisi,

 

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subito dopo si è tenuto presso il salone parrocchiale il Convegno dal titolo “Gli eventi del 31.1.1943, evocazioni storiche, testimonianze e speranza nel cammino verso la canonizzazione di Mons. Montalbetti”.

 

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(relatore ed organizzatore Ivano Verduci)

 

 

 

Il convegno è stato moderato da Francesco Iriti di Calabria Ora,

 

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hanno partecipato il Sindaco di Melito P.S. Dr. Gesualdo Costantino,

 

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ha relazionato Mons.Antonino Denisi su:”Vita di Montalbetti e sviluppi sul processo di canonizzazione”

 

 

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e la Prof.ssa Calabrò autrice di un libro su:”Pensiero educativo di Mons. Montalbetti”.

 

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La serata ha anche visto tra i protagonisti parenti dei caduti quale la figlia del Marchese Annunziato Ramirez, Maria Luisa Ramirez

 

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e un nipote del parroco Don Giovanni Billari

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(Giovanni Billari)

 

 

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e testimoni oculari dell’evento quali la maestra Pina Iamonte.

 

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Non mi soffermerò molto nella descrizione di questo evento perché alla fine del lavoro inserirò alcuni filmati interessantissimi che saranno un documento storico per il futuro dei nostri giovani melitesi e non, che vorranno approfondire questo argomento.

Di questa storia avevo scritto qualche notizia nel lontano  3.10.2007  proprio in questo sito www.dattola.com e che qui vi ripropongo:

“Melito visse anche gli eventi delle due guerre mondiali e fa parte della memoria del Paese il bombardamento del 31.01.1943 che provocò la morte di tante persone che erano riunite in casa Ramirez e quello del 16 luglio 1943,  verso l’undici ant.  un aereo s’abbassò e lanciò 5 bombe vicino la fabbrica delle pipe alla marina, danneggiandola e uccidendo 11 ragazzi e un povero caporalmaggiore. Due di queste bombe penetrarono nella sabbia senza esplodere. Si dice, invece che verso il 15.01.1943 due grosse motonavi furono silurate da un sommergibile inglese, una nave calò a picco di fronte la Marina di Melito e oggi si trova in una secca alla profondità di 25 mt., l’altra danneggiata fini arenata sulla spiaggia senza affondare, si decise di scortare questa nave fino al porto di Messina per essere riparata. La nave partì da Melito verso Messina il 27 gennaio 43. Da terra un piccolo convoglio di automezzi munito di cannoni antiaerei sorvegliava la navigazione della nave, scortandola fino a Capo delle Armi. Dopo avere scortato la nave al ritorno, un guasto al motore di un camion fece sostare la colonna nei pressi della casa dei marchesi Ramirez, la colonna pare fu individuata da un aereo che segnalò quel luogo (tragica fatalità) fotografandolo come un obiettivo militare. La sera del 31 gennaio alle ore 20,00 mentre veniva bombardata Messina e il vescovo si era appena affacciato con gli altri a vedere la scena un aereo inglese si portò sulla casa e sganciò otto bombe dirompenti che in pochi secondi provocò la morte dell’arcivescovo  Enrico Montalbetti e di altre nove persone, tra cui il il Marchese Annunziato Ramirez e la sua consorte Caterina Fieschi, il figlio del marchese Annunziato, Francesco Ramirez, allievo Ufficiale alla Nunziatella di Napoli che nonostante ferito, si rifiutò di essere operato per primo, per dare agli altri la possibilità di salvarsi, prodigandosi a dare soccorso e pronunciando parole nobili in punto di morte, gli fu conferita  la medaglia d’argento al valore militare. Un’altra vittima fu Don Rocco Trapani in servizio alla curia arcivescovile, il parroco di Anna’ don Giovanni Billari, i maggiori: Carlo Bertuscelli, Vincenzo Mirto e la moglie Beatrice, Filippo Notarbartolo. A Francesco Ramirez e a Mons. Enrico Montalbetti è stata dedicata una Piazza chiamata Baglio che si trova davanti alla chiesa di S. Giuseppe in contrada Anna’”.

Ripresi questa storia nel mio sito con questa testimonianza concessami dalla figlia di Santo Minniti fattore del marchese, Giacomina Giovanna:”

Ecco la testimonianza dell’evento fatta dallo stesso Minniti presente al tragico evento:”Ad Annà il 31 gennaio 1943, un bombardamento falciò la vita di Mons. Enrico Montalbetti, di alcuni sacerdoti e di altra gente che era presente per rendere onore al Presule in visita pastorale. alle ore 19 di quello stesso giorno (31.01.1943) l’Arcivescovo si reca nella casa del marchese Ramirez assieme alle Autorità civili e militari. (per questa programmata visita i Ramirez avevano distribuito a tute le autorità, amici e conoscenti un apposito invito che qui di seguito riproduco).

 

INVITO RICEVIMENTO IL 31GENNAIO 1943 PER VISITA MONTALBETTI copy

 

 

Nell’attesa della cena gli invitati, l’arcivescovo e i Ramirez stanno sotto i portici, di detta casa anche per vedere lo Stretto di Messina illuminato a giorno dai bengala degli aerei nemici. Verso le 19.40 il cameriere Isser Giuseppe, avvisa il Marchese che la cena è pronta. Così tutti s’incamminano per rientrare a casa, ma in quel mentre l’ultimo aereo inglese che sorvolava la zona sgancia 5 bombe da 250 libbre. La prima bomba cadde a 10 mt. dalla casa, sulla sottostante piazzetta, provocando la morte dell’Arcivescovo e di altre 10 persone, altre 5 sono rimaste ferite, altre rimasero incolumi perché al riparo delle colonne dei portici…. La testa dell’Arcivescovo fu decapitata come se le avessero inferto un colpo di scimitarra… Tutti i morti e i feriti furono trasportati all’Ospedale di Melito ad eccezione dell’Arcivescovo. Io rimasi solo a vegliarlo per alcune ore, poi vennero i pompieri di Reggio Calabria…   Francesco, il figlio del marchese Annunziato, gravemente ferito ad una spalla, morì nella stessa notte; rifiutò di essere medicato per primo esortando i medici a curare i suoi genitori, non sapendo che erano già morti. Per questo motivo le Autorità militari gli conferirono la medaglia d’argento e il Sindaco di Melito gli intitolò la strada vicino alla Stazione ferroviaria”.

Voglio qui ringraziare Luciana Familiari e sua sorella che con il loro invito mi hanno fatto partecipare a questo importante evento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Melito di Porto Salvo, li 27.1.2013

 

daniele dattola

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