Il Sito di Daniele Dattola

Melito di Porto Salvo Umberto Zanotti Bianco Serata Rotary con il prof. Alfredo Focà

Umberto Zanotti Bianco, spirito animato da ardente patriottismo e di profondo amore per la Calabria,

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                                                                                           (foto da internet)

costantemente al mio fianco da oltre 40 anni, diceva Tiberio Evoli nella sua opera: “Tutta una vita per un’idea” dalla quale traggo che: “Ancora studente universitario – dopo il terremoto calabro-siculo del 1908 – fatta un’inchiesta con Giovanni Malvezzi in tutti i villaggi dell’Aspromonte Occidentale, fonda nel 1910, con altri amici, L’Associazione per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia, per la quale lavora attivamente in Calabria e Basilicata, creando biblioteche popolari, asili infantili, ambulatori, cooperative, università popolari.
Durante il terremoto nella zona Etnea (1914), con i fondi raccolti dai vari Comitati, fa ricostruire case coloniche e
stalle; in quello di Avezzano (1915) con Leopoldo Franchetti organizza opere di soccorso, che gli valgono la medaglia
d’argento, e asili d’infanzia negli Abruzzi.

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                                                                                       (f. da internet)

Nel 1911 inizia – con lo pseudonimo di G. D’Acandia – una collezione di
volumi per la conoscenza delle condizioni e delle aspirazioni delle nazionalità oppresse, scrivendo egli stesso il volume sulla “Questione Polacca”. Scoppiata la guerra parti volontario per il fronte, e sul San Michele fu ferito gravemente tanto da ricevere la medaglia d’argento al valore. Durante la convalescenza dirige un collezione di opuscoli per la resistenza e lavora per la  creazione sul fronte italiano di legioni cecoslovacche, polacche e jugoslave. Difese i diritti dei popoli alla loro indipendenza e delle idealità di una lega europea. Con queste idealità inizia una bella rivista: “La Voce dei Popoli”, alla quale collaborarono esuli di molte nazioni e uomini di fama europea. Si batté per un accordo adriatico fra Italia  e jugoslavia. Finita la guerra fu tra i primi componenti dell’Unione Italiana per la lega delle Nazioni, infatti partecipò a vari Congressi internazionali e si adoperò per la creazione dell’Unione Italiana per l’Assistenza della Infanzia, federata all’Unione Internazionale di Ginevra. Tornato al suoo lavoro sociale nel Mezzogiorno, formò un villaggio presso Bari, per accogliere i profughi Armeni sfuggiti ai massacri; e rappresentò a Ginevra al posto di Luigi Luzzatti gli stessi nell’Ufficio Internazionale del Lavoro.
Nel 1920 creò la Società Magna Grecia, per sovvenzionare nel Sud d’Italia scavi Archeologici, pubblica per questo un
fascicolo annuo di atti e memorie, a questa Società si devono tra i più importanti scavi archeologici del Sud, lui
lavorava in collaborazione con Paolo Orsi.
Nel 1921 fonda a S. Stefano D’Aspromonte la prima colonia permanente per bimbi malati. Nell’estate del 1922 pubblica un libro sulla vita di Mazzini. Partito per Praga, per un Congresso della Società della lega delle Nazioni, continua per la Russia dove c’era una terribile carestia e fonda sul Volga e in Crimea istituzioni di soccorso per bambini affamati, mentre a Mosca e a Pietrogrado per gli Intellettuali.  Crea con Paolo Orsi nel 1931, L’Archivio Storico La Calabria e la Lucania. Fu un irriducibile oppositore del fascismo,  sdegnoso verso ogni compromesso, restituì, in seguito al delitto Matteotti, le proprie decorazioni di guerra al Governo, esprimendo seria protesta per la soppressione delle libertà civili, ciò gli comporto un’ostinata persecuzione tanto che gli fu proibito di risiedere in Calabria e d’interessarsi all’opera sociale della sua Associazione. Si dedicò perciò, con rinnovato fervore, alle opere culturali e alle ricerche archeologiche, attuò varie campagne di scavi, annualmente illustrate che arricchirono lo Stato di un’autentica miniera di tesori artistici, tra questi gli scavi di Velia, Hipponium, Punta Alice presso Cirò, Sibari, Metaponto, Himera, Agrigento, Leontinie tanti altri ancora, ma questa attività non bastò a fermare il Governo di allora nella persecuzione, infatti nel 1934 fu decretato lo scioglimento della Società Magna Grecia, ma egli teneca continuò la sua attività archeologica all’interno della Società Paolo Orsi.
Continuò anche a tenere in vista l’Archivio Storico per la Calabria e la Lucania e la Collezione Meridionale. Morto
Paolo Orsi nel novembre 1935 pubblicò, insieme ad altri, un libro sull’Opera del grande trentino. Nel 1941 il Governo fascista non avendolo potuto piegare, lo fece arrestare e lo inviò al confino.
Tornato a Roma dopo il colpo di Stato del 25 luglio 1943 organizzò i soccorsi per i rifugiati riversatisi dalle più varie
città d’Italia a Roma. Nel 1944 fu nominato presidente della Croce Rossa Italiana e dedicò tutte le sue energie alla
riorganizzazione di questa Associazione che ingrandì ed arricchì. Nel Febbraio del 47 venne nominato socio
corrispondente dell’Accademia dei Lincei. Nel 1950 fu nominato Presidente dell’Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno. Nel 1952 fu nominato dal Presidente della Repubblica senatore a vita. Questo è il racconto fedele di  Tiberio Evoli verso questo grande personaggio suo amico, che così conclude Piemontese d’origine, calabrese di adozione, cittadino d’Italia e del Mondo, egli è, soprattutto, il soldato di ogni nobile battaglia. In questo contesto la serata del Rotary club RC est che a Melito di Porto Salvo il 17.6.2016 ha visto come protagonista il Prof. Alfredo Focà,

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docente di microbiologia all’università Magna Grecia di Catanzaro e docente della storia di medicina nella stessa Università che ha tenuto una conferenza su questo importante personaggio mettendo in evidenza la sua passione verso una cultura che non gli apparteneva quella meridionale. E che nonostante le qualità possedute da quest’uomo, e tutte le attività svolte, lo stesso non ha avuto tutti i riconoscimenti dovuti che si meritava, e la sua attività oggi è poco conosciuta.
” Umberto Zanotti Bianco ….Meridionalista” di cui tutti noi abbiamo un debito con il ” Santo Laico” che difendendo il meridione, ha sfidato le istituzioni con coraggio e con determinazione, ma soprattutto con immenso amore per una cultura che non gli apparteneva, subendo carcerazione e confino e sfidando anche il pregiudizio e la maldicenza da parte di coloro che difendeva .
Analisi attenta e critica della nostra società di allora….di ora,  mentre il già Presidente del Club Antonello Dattola,

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ebbe a dire che: “ Grazie Alfredo per averci fatto conoscere ancora più approfonditamente questo grande uomo che
assieme a Tiberio Evoli, Pietro Timpano, Vincenzo De Angelis ed altri, ha operato per il riscatto della nostra amata
terra. Noi tutti abbiamo il dovere di fare conoscere la buona, vera storia della nostra terra e di dare il giusto
risalto a queste personalità”.
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Melito di Porto Salvo, li 17.6.2016
daniele dattola

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