In data 30.3.2014, con il circolo culturale “Meli” di Melito P.S ci siamo recati a visitare Ardore, partenza da Melito di Porto Salvo, seguendo il percorso della SS 106 siamo saliti da Ardore Marina ad Ardore,
In data 13.1.14 a Lacco di Melito P.S., durante una visita al maneggio di Paolo Praticò,
In data 7.7.2013 ci siamo recati in pullman a visitare i Megaliti di Nardodipace, partendo da Melito P.S..
La volta scorsa mi sono occupato di Samo del suo territorio e della ricchezza di acque sorgive di particolare qualità, infatti ho descritto le acque della località Pizzica, rinomate per gli effetti benefici sulle calcolosi ed altre patologie, richiamo infatti le foto dell’articolo precedente
Gli itinerari di arte e cultura
domenica 7 luglio 2013
Per gli “Itinerari di arte e cultura” il circolo Meli propone la visita domenica 7 luglio del geosito di Nardodipace.
Più volte mi ero riproposto di scrivere qualcosa sul Santuario della Madonna di Polsi, conosciuto come “Santuario della Madonna della Montagna” sito a Polsi nel Comune di san Luca (RC), nel cuore dell’Aspromonte in una vallata posta tra i boschi, percorsa dalla fiumara del Bonamico a circa 900 mt s.l.m.
Durante un determinato periodo dell’anno tra il 22 agosto e il 14 settembre la Montagna si anima, arrivano pellegrini da tutta la provincia di Reggio Calabria e dalla Sicilia per partecipare alla festa che culmina solennemente il 2 settembre.
Sembra che questo Santuario con le Strutture accanto, risalga al IX° secolo, e sia sorto a cura dei monaci Bizantini che scappati dalla Sicilia si spinsero qui per evitare le incursioni saracene e fondarono la chiesa e un nucleo abitativo.
Mi viene incontro il Docente Prof. Luigi Familiari di Melito
(Prof. Luigi Familiari)
In questo sito più volte ho trattato dei monaci bizantini e del loro insediamento in Calabria: “Durante il periodo bizantino, e ancor più durante il periodo iconoclasta molti monaci greco-ortodossi abbandonarono l’oriente e trovarono rifugio nelle numerose grotte montane del versante Jonico Reggino. Essi furono imitati e seguiti dai giovani del luogo e si dedicarono tutti insieme alla vita monastica. Essi oggi sono definiti monaci italo-greci. Si stanziarono, come detto prima, in luoghi solitari con grotte naturali vivendo in contemplazione, lavorando e pregando, si cibavano dei prodotti della terra, studiavano testi sacri, e chi aveva doti particolari operava miracoli”.