Il Sito di Daniele Dattola

BRUZZANO ZEFFIRIO

Anche questa volta per il sito www.dattola.com ci rechiamo in un importante paese dell’area della Locride, distante da Reggio Calabria circa 70 km. Bruzzano Zeffirio, posto a circa 90 metri sul livello del mare e confinante con i territori di  Brancaleone, Staiti, Ferruzano, Bianco, Africo Vecchio e il mare Jonio. Si raggiunge percorrendo la statale 106, dopo aver superato Brancaleone, e subito dopo la fiumara Bruzzano imboccando il bivio per Bruzzano.

 

Immagine 001                                                                                (Strada per Bruzzano)

 

Si sale verso l’alto percorrendo quella magnifica vallata che abbiamo già percorso quando abbiamo visitato la chiesa di Tridetti. Preciso che non mi occuperò molto, in questo servizio, dei centri nuovi, ma della parte più vecchia che è la parte più suggestiva e meravigliosa per fare conoscere  ai giovani e non, la storia e i meravigliosi posti della vecchia Bruzzano e Motticella, tramite il sito www.dattola.com
Le teorie sulla fondazione, di questi antichi centri sono tante, però quella più attendibile è la prima, che il nome derivi dagli antichi Bruzi, l’altra che si rifà, alla solita, dei greci che nell’VIII° e VII° sec. a.C., spinti dal vento zeffiro, sbarcarono nell’attuale Capo Bruzzano o Promontorium Brettium o Zephirium Promontorium fondando qui una prima comunità che una volta aumentata si divise in due, una spingendosi lungo  la costa, fondò prima “Locri Zeffiria” in località Palazzi di Bianco e dopo , “Locri Epizefiri”, l’altra all’interno dove si sviluppo la vecchia Bruzzano sulla rocca Armenia (Importante punto di avvistamento), luogo che divenne ben fortificato per combattere le invasioni barbariche,

 

 

Immagine 003                                                                (Rocca Armenia e castello visto da lontano)

 

 essa fu espugnata dai Saraceni, che si stabilirono in quel posto per un lungo periodo. La verità sembra sia che Bruzzano fu l’ultimo rifugio dei Bruzi e che i Locresi sbarcando a Capo Bruzzano nell’VIII sec a. C. colonizzarono questi territori, infatti molti scrittori (storici)  la chiamavano Bruzio, Brutiano o Bruciano, Bruzzano.
Continuando a salire si arriva in un bivio da dove se si continua si giunge  all’attuale Motticella, mentre girando a destra come indica il cartello si va verso la rocca Armenia,

 

Immagine 009

 

A sinistra verso Motticella

                       Immagine 222Immagine 223

                                                                                                                                                ( Motticella)

 

 

Rocca Armenia è un posto veramente suggestivo cosi come potete vedere in queste fotografie

Immagine 005

e qui in cima alla rocca si trova il castello

Immagine 024

 

e accanto nella parte bassa l’antico borgo di Bruzzano Vetere, con il famoso arco di trionfo dei Caraffa eretto in onore di questa nobile famiglia.

 

 

Immagine 116Immagine 115

 

 

Immagine 214

 

Da qui si arriva anche alle acque sorgive sulfuree dell’acqua Munda e ai resti del convento  Basiliani di S. Fantino, qui i monaci  Basiliani curavano le ferite con quest’acqua che aveva rinomate proprietà organolettiche. I monaci avevano ricavato nella roccia una vasca, dove gocciola tutt’oggi un’acqua sulfurea.

Immagine 226Immagine 228Immagine 225

                                                                                       (Vasca acqua sulfurea)

 Grazie ai Fondi POR oggi questa zona si presenta in modo diverso rispetto a tutte quelle che abbiamo visitato, andiamo per ordine, prima un po’ di storia.
Il paese, fu espugnato dai Saraceni nel 905, comprendeva anche il casale di Motticella (Motta Bruzzano o Motticella) si sviluppò sulla rocca Armenia e nel 1278 era chiamato Bruzzano Vetere, fu feudo di Giovanni Brayda e dopo del Marchese Busca. Fu acquistato dai Ruffo nel XIV° secolo e passò nel XV° sec. al Marchese di Crotone Antonio Centelles. Alla fine del 400 fu acquistato da Tommaso Marullo e dopo da Federico Stayti D’Aragona che la vendette nel 1592, al marchese di Grotteria Don Pietro De Aragona d’Ayerbe, che la tenne fino al 1597, anno in cui il figlio la cedette di nuovo a Stayti. Successivamente il feudo fu posseduto dai Caraffa che lo tennero a lungo, nel 1621 divennero Duchi. Essi mantennero il feudo fino al 1806 data di eversione della feudalità, divenendo Comune nel 1811. Il terremoto del 1783 procurò gravi danni a questo centro del 1908 distrusse il centro che si spostò in un posto vicino. Nel 1863 quando ancora si chiamava solo Bruzzano, assunse il nome di Bruzzano Zeffirio

 

BRUZZANO VECCHIO

Di questo centro sono rimasti i ruderi, della vecchia chiesa etc. e il Comune ha costruito al centro del paese un piccolo anfiteatro, cosi come si vede nelle foto,

Immagine 116 Immagine 052

 

 

 

Immagine 020 Immagine 159

 

 

Immagine 020Immagine 023

(Rudere)                                                                  (Rudere chiesa)

 

 

Immagine 014Immagine 022

(Rudere)                                                                      (Anfiteatro)

 

 

Immagine 021 Immagine 025

 

 

Immagine 029  Immagine 044

(Ruderi e stradina di accesso al castello)                                         (Ruderi)

 

 

Immagine 034  Immagine 055

 

 

Immagine 053 Immagine 054

 

 

 

Immagine 050  Immagine 031

 

 

Immagine 193   Immagine 159

 

 

ARCO DI TRIONFO

All’interno del Borgo, un colossale Arco di Trionfo, alto 6 metri, risalente al XVII° sec., costruito in onore del Principe Caraffa di Roccella. Ha otto finte colonne e si vedono ancora gli affreschi tra cui degli angeli. E’ ricco di affreschi raffiguranti scene floreali e stemmi con cornici, angeli. L’arco di trionfo è diventato il simbolo storico di Bruzzano. Non ha una funzione difensiva, bensì una funzione celebrativa o una vittoria o l’importanza della casata e del centro stesso.

 

 

ARCO DI TRIONFO BRUZZANO

 

 

 

Immagine 033     Immagine 035

 

 

Immagine 036      Immagine 037

 

 

Immagine 039       Immagine 047

 

 

Immagine 045        Immagine 046

 

 

CASTELLO DI ROCCA D’ARMENIA

Nel punto più alto di rocca Armenia, è posto il castello,

 

 

Immagine 212

 

forse è uno dei ruderi meglio conservato, doveva essere enorme e posto su più livelli. Costruito alla fine del X° e inizio dell’XI° sec.,  l’entrata si presenta ben curata, un vialetto che ci porta sempre più in alto.

 

 

Immagine 068      Immagine 058

 

 

Immagine 069     Immagine 070

 

 

Immagine 072     Immagine 102

 

 

Immagine 108Immagine 109

 

 

la cosa che più rimane impressa in questo posto suggestivo, a parte la roccia che in alcuni punti è modellata dalle mani dell’uomo,

 

Immagine 131 Immagine 134

 

 

Immagine 132 Immagine 133

 

 

sono i resti dei muri che si fondono con la pietra,

 

 

Immagine 128

 

 

Immagine 146Immagine 147

 

 

interessanti i pozzi sulle alture per la raccolta delle acque

 

 

Immagine 105Immagine 118

 

Immagine 129Immagine 130

 

 

 

e la chiesa diroccata in cui ancora si vedono degli esili affreschi.

 

 

 

Immagine 166 Immagine 171 Immagine 174

 

 

 

Immagine 178 Immagine 170

 

 

E nel pavimento i soliti scavi per ritrovare i personaggi sepolti nelle chiese.

 

 

Immagine 175

 

Nel 925 divenne quartiere generale dei Saraceni.. e dopo posseduto dai vari signori dell’epoca cosi come abbiamo descritto nella parte storica. Fu danneggiato nel terremoto del 1783 e ridotto a rudere in quelli del 1905 e 1908. Scarsa è la documentazione. Il Castello si trova all’apice della Rocca Armenia che è un monolite di arenaria compatta. Il castello si trova a 25 mt. sopra  ai ruderi di Bruzzano vecchio. Tutti i corpi di fabbrica in pratica sono ridotti a ruderi.

 

 

Immagine 186Immagine 162

 

 

Immagine 207Immagine 203Immagine 168

 

 

Immagine 201Immagine 166

 

 

Immagine 163Immagine 160

 

 

Immagine 164Immagine 156

 

 

Immagine 138 Immagine 125

 

 

Immagine 123Immagine 122

 

 

Immagine 110Immagine 121

 

 

Immagine 112Immagine 028

 

 

I locali più evidenti sono: Strutture difensive militari, mi riferisco ai muri perimetrali dove si vedono le feritoie degli spalti; Cappella nobiliare del castello con ancora evidenti gli affreschi, e un ossario; Dimore della famiglia Carafa; Strutture difensive con torri quadrate e Sala d’armi. All’interno, cisterne scavate nella roccia per la raccolta delle acque, prigioni scavate nella roccia. Vi sono murature di diversa epoca.

 

 

Immagine 161  Immagine 164

 

 

 

GROTTE BASILIANE

 

Nella parte più bassa della Rocca Armenia vi sono due grotte di origine basiliane, caratteristiche di questi luoghi. Questo territorio è ricco di una cultura Greco-Bizantina, che si affermò grazie all’opera costante dei monaci basiliani. Numerosi sono gli oratori basiliani e le chiese. I monaci basiliani, si insediarono in questo territorio ed erano provenienti dalla Siria, dalla Palestina , dalla Grecia, dopo che gli arabi invasero il regno bizantino. La loro opera era incentrata sulla diffusione della fede, carità e amore verso il prossimo, lavoravano e favorivano l’unificazione delle popolazioni che erano fuggite dalla costa favorendo lo sviluppo dei centri interni.

 

 

Immagine 011Immagine 012

(Grotte Basiliane)

 

Immagine 017Immagine 059

 

 

Immagine 067Immagine 060

 

 

Immagine 066

 

 

CHIESA BASILIANA DELL’ANNUNZIATA

 

 

Si trova in contrada Annunziata tra Bruzzano Vecchia e Botticella, ora adibita a casa colonica, l’oratorio è nelle sue vicinanze. E’ nata nello stesso periodo in cui è stato costruito il castello. Entrando si notano ancora nell’intonaco gli affreschi con cinque piccoli disegni in rosone, il colore usato il rosso e il giallognolo. Visto lo stato dei ruderi in questo posto si presume che questo fabbricato si sia meglio conservato perché usato come casa colonica.
La nuova chiesa fu costruita, al centro del paese nel 1964, all’interno è conservato il tabernacolo dell’antica chiesa di Bruzzano vecchio.e a destra una statua della madonna della catena. Questa viene trasportata ogni anno in occasione della festa al santuario della Madonna della Catena dove c’è l’originale in alabastro della statua e qui venerata

 

 

Senza titolo-1

 

 

SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA CATENA

 

In questo Santuario è conservata la statua della Madonna della Catena, sembra che questa statua sia stata  rinvenuta sulla spiaggia. La madonna, in alabastro, tiene in braccio il suo divino figlio e ha ai piedi avvinto con una catena un piccolo moro.

 

 

Senza titolo-1 1011

 

 

CHIESA DI S. SALVATORE

 

Si trova a Motticella, è conservata qui la Statua del Santo patrono di Motticella, statua costruita a Napoli nel 1800.

 

Si ringrazia Nino Marino per la collaborazione al servizio fotografico per il sito www.dattola.com

 

Melito di Porto Salvo li 25.04.2008

 

dattola daniele

Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.