Il Sito di Daniele Dattola

AFRICO VECCHIO – PROVINCIA RC – CALABRIA

 

 

Nel 1948 L’Europeo pubblicò un servizio sulle condizioni del Mezzogiorno, con documenti fotografici inediti. Per quanto riguarda Africo, l’Europeo fece effettuare il servizio ad un rinomato fotografo che era Tino Petrelli, che ci ha lasciato una serie di fotografie bellissime di Africo e delle condizioni di vita di allora, per darvi l’idea pubblico qualcuna, solo per un confronto tra ieri e oggi.

 

 

AFRICO VECCHIO PAESAGGIO 1948 PETRELLI

 

 

 

 

AFRICO STRADA CON DONNE 1948 PETRELLI

 

AFRICO-DONNE-P

 

STRADA CON DONNE AL TRASPORTO DI COSE

 

 

Le foto scattate allora dal Petrelli furono numerosissime, per cui oggi sono un importantissimo documento fotografico di quella che era la vita nel 1948 ad Africo.

Nel 1951 una violenta alluvione costrinse gli abitanti ad abbandonare il paese, essi si stabilirono nel territorio di Bianco lungo la statale 106. Per cui questo centro oggi è ormai abbandonato, per raggiungerlo occorre arrivare a Bova Marina , salire verso Bova e raggiungere i Campi di Bova, dopo si deve prendere la discesa di Pedempiso fino ad arrivare alla contrada Carrà da qui si lascia l’automobile e si raggiunge il paese a piedi. Mi sono deciso a visitare questo centro perché ho sentito che il Comune sta effettuando lavori per il recupero dello stesso e naturalmente hanno per prima cosa aggiustato la viabilità, naturalmente è giusto che io dica che il percorso non è semplice perché in qualche punto presenta notevole difficoltà specialmente  se si raggiunge con mezzi molto grandi.

E’ un posto molto bello e affascinante, circondato da alberi secolari di querce,

 

Immagine 274_450x600

 

 

castagni, peri, però durante il nostro percorso ho avuto modo di vedere paesaggi bellissimi con la nostra macchia mediterranea, ma un notevole immenso numero di rovi che hanno invaso tutto,

 

Immagine 013_800x600

 

 

specialmente le case del paese. Il paese ha un origine molto antica, probabilmente cosi come ci tramanda la tradizione, sembra che discenda dall’antico centro di Melea un centro abitato dagli antichi italici, descritto anche da Tucidide, posto ai confini tra Reggio e Locri, tanto è vero che il dialetto ha delle inflessioni etrusco-toscane invece che italo grecaniche, cioè popolazioni preesistenti ai grecanici. Si trova a 700 m dal livello del mare,  il nome deriva dal latino “apricus”, paese posto al sole, davanti al paese in alto si staglia e si vede chiaramente un altro centro, Casalinuovo vecchio.

 

Immagine 017_800x600

 

Africo dipendeva dal Feudo di Bova, l’imperatore Arrigo VI lo diede all’Arcivescovo di Reggio che lo tenne fino alla fine dei feudi 1806. Ormai rimangono solo ruderi, ecco come si presenta man mano che ci avviciniamo.

Partiti da Bova Marina, ci dirigiamo verso Bova

 

Immagine 001_800x600

 

 

Immagine 003_800x600

 

 

arriviamo nelle palazzine di Casalinuovo, ci sono due cancelli uno per entrare uno per uscire che delimitano la zona, dove i  maiali  vivono allo stato brado.

 

Immagine 005_800x600

 

 

Immagine 007_800x600 

 

 

Immagine 008_800x600

 

 

Immagine 009_800x600

 

 

Immagine 010_800x600 

 

 

Immagine 012_800x600

 

 

 

Immagine 015_800x600

 

 

Panorama bellissimo

 

Immagine 020_800x600

 

 

dopo siamo arrivati nella zona Campuso, dove a suo tempo sono state costruite delle palazzine,

 

Immagine 028_800x600 

 

 

Immagine 032_800x600

 

 

 

ed infine in una casa detta dello Strapunto

 

Immagine 038_800x600

 

 

 

Immagine 039_450x600

 

 

Dopo lo Strapunto si arriva in un insieme di edifici

 

Immagine 045_800x600

 

 

Prima di arrivare nel paese di Africo passiamo vicino ad un fabbricato, era un grande  frantoio, infatti si vedono la pietra per la macina e un enorme torchio.

 

Immagine 048_800x600

 

 

Immagine 050_800x600

 

 

Immagine 053_450x600

 

 

Infine arriviamo in una zona dove ci sono una serie di edifici costruiti durante il regime fascista, naturalmente i fabbricati, si presentano con i tetti crollati, uno di questi era  adibito a  scuola elementare

 

Immagine 073_800x600

 

 

uno a caserma dei Carabinieri,

 

 

Immagine 063_800x600

 

 

 

in un altro era collocato il Comune,

 

Immagine 072_800x600

 

 

 

 

Immagine 075_800x600

 

 

Immagine 076_800x600

 

 

tutte strutture costruite durante il fascismo. Dopo avere percorso ancora un po’ di strada a piedi, ogni tanto incontriamo la traccia della vecchia strada costruita con pietre grosse e ciottoli.

 

 

Immagine 059_800x600

 

 

Immagine 060_800x600

 

 

Immagine 069_450x600 

Immagine 077_800x600 Immagine 078_800x600

 

Immagine 092_450x600 Immagine 093_800x600

 

 

Immagine 099_800x600

 

 

ecco che in lontananza si staglia il paese in tutta la sua bellezza e tra i  ruderi,  erge la chiesa di San Salvatore.

 

Immagine 100_450x600

 

 

Attraversiamo la stradina che ci porta al paese, le case sono costruite intorno ad essa, e tutte hanno delle scale,

Immagine 103_800x600

 

 

 

Immagine 105_800x600

 

 

Immagine 108_450x600 Immagine 109_450x600

 

Immagine 113_800x600

 

 

 

Immagine 115_800x600 Immagine 117_800x600

 

 

Immagine 121_800x600

 

 

 

Immagine 122_800x600

 

 

 

Immagine 123_800x600 Immagine 124_450x600

 

Immagine 125_800x600 Immagine 126_800x600

 

 

Immagine 129_800x600 Immagine 130_800x600

 

 

 

Immagine 131_800x600 Immagine 132_450x600

 

 

arriviamo nella piazza principale con la chiesa di San Salvatore bella e imponente

 

 Immagine 134_800x600

 

 

 Immagine 137_800x600

 

 

 

Immagine 143_450x600

 

 

 

c’è  ancora la campana, alcune case hanno i portici, altre no, entriamo nella chiesa, appare enorme.

 

Immagine 155_800x600

 

 

ci sono tre altari, tutti i marmi sono stati divelti, ma da come appaiono raccolti penso che saranno rimessi a posto. Naturalmente la chiesa è spoglia e sul davanti si nota che mancano parecchie statue.

 

Immagine 156_450x600 Immagine 157_450x600

 

 Immagine 158_450x600 Immagine 159_450x600

 

 

Immagine 160_450x600 Immagine 161_800x600

 

 

Immagine 163_450x600 Immagine 164_450x600

 

 

 

Immagine 167_450x600 Immagine 168_450x600

 

 

percorriamo il vecchio paese in lungo e in largo

 

 

Immagine 175_800x600 Immagine 176_450x600

 

 

Immagine 178_800x600

 

 

Immagine 180_450x600 Immagine 181_450x600

 

 

Immagine 184_800x600 

 

 

 

Immagine 186_800x600

 

 

 

Immagine 187_800x600

 

 

Immagine 189_450x600 Immagine 190_450x600

 

 

Immagine 192_450x600 Immagine 193_450x600

 

 

Immagine 194_450x600 Immagine 200_450x600

 

 

Immagine 196_800x600 Immagine 197_800x600

 

 

Immagine 201_800x600 Immagine 202_450x600

 

 

Immagine 203_800x600 Immagine 206_450x600

 

 

Immagine 207_800x600

 

 

Immagine 210_800x600

 

 

Immagine 212_800x600

 

 

Immagine 216_450x600 Immagine 220_450x600

 

 

Dopo una breve sosta nella piazza

 

Immagine 225_800x600

 

 

 

riprendiamo il cammino verso la chiesa di San Leo,

 

Immagine 235_800x600

 

 

 

passiamo dal cimitero di Africo

 

Immagine 236_800x600

 

 

all’interno vediamo alcune tombe e un enorme cipresso

 

Immagine 238_800x600

 

 

 

 

Immagine 239_450x600

 

Dal lato opposto all’interno del cimitero mi pare di vedere una piccola chiesa

 

 

 

Immagine 240_450x600

 

un  lungo percorso in macchina,  a piedi  si arriva dal paese in pochi minuti.

La chiesa di San Leo si trova in contrada Mingoia, ecco come ci appare

 

Immagine 242_800x600

 

 

 

appena arriviamo ci sono nella piazza molti vitelli,

 

Immagine 244_800x600

 

 

si nota subito che la chiesa ha uno stile basiliano, con due campane.

 

Immagine 246_800x600

 

 

Sul davanti una statua. All’interno una statua in marmo raffigurante San Leo.

 

Immagine 250_800x600

 

 

 

Immagine 252_450x600

 

 

e un campanile con due campane

 

 

Immagine 253_800x600 Immagine 254_800x600

 

 

buttiamo i resti di alcune pere ed ecco quello che succede dopo un po’, arriva prima un maiale e dopo

 

Immagine 260_800x600

 

 

Immagine 268_800x600

 

Più avanti una piccola cappella,

 

Immagine 256_800x600

 

 

dove la tradizione vuole in questo posto S. Leo morente.

 

Immagine 270_800x600 Immagine 271_450x600

 

S. Leo, era un monaco Basiliano, molto altruista si prodigò sempre a favore degli africesi. Guidò il paese contro una scorreria dei Saraceni e li sconfisse, Intercesse presso la Sede del Granconte Ruggero in Sicilia per fare abbassare le tasse e ci riuscì, un tempo la chiesa veniva chiamata dell’Annunziata, intorno i resti di un convento. I resti di S. Leo sono divisi tra gli Africesi e i Bovesi, in due chiese diverse. Alla sua morte fu santificato, divenne il patrono del paese.  Il 5 maggio gli africesi fanno un pellegrinaggio in questa chiesa dove viene celebrata una solenne messa.

Si torna a casa, in un paesaggio veramente suggestivo, dove naturalmente non mancano gli incontri.

 

Immagine 274_450x600 Immagine 276_800x600

 

 

Africo vecchio, li 17.8.2011

 

                                                                                                                                                      daniele dattola

Share

Una risposta a AFRICO VECCHIO – PROVINCIA RC – CALABRIA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.